CONVEGNO SULLE SCUOLE PARITARIE A ROMA/LA SCUOLA PUBBLICA E’ IL FUTURO
Apprendiamo tramite stampa che il 25 giugno si è tenuto alla LUISS di Roma un convegno per presentare uno studio sulla condizione delle scuole paritarie in Italia in rapporto a quelle di altri paesi. Al convegno era presente anche la ministro Giannini, la quale si è mostrata d’accordo a dire che le scuole paritarie nel sistema italiano sono importanti ed anzi, se venissero chiuse, per immettere gli studenti che le frequentano nelle scuole pubbliche sarebbe necessario un investimento di miliardi di euro.
Come Rete degli Studenti Medi rimaniamo sconcertanti da queste dichiarazioni e dal fatto che ancora, a differenza di quanto era stato annunciato a inizio governo, quando si parla di scuola il risparmio economico rimane uno dei fattori principali.
Dichiara Alberto Irone, portavoce Rete degli Studenti Medi: “Quando leggiamo che la funzione delle scuole paritarie andrebbe implementata anche attraverso un aumento dei fondi statali rimaniamo scioccati. La scuola pubblica esiste, seppure tra mille difficoltà causate da determinate scelte politiche che si sono susseguite negli anni, ed è ora di cambiare radicalmente strada ed implementare i fondi alla scuola per farla diventare finalmente un luogo sicuro, dove gli studenti possono imparare e crescere in maniera innovativa e al passo coi tempi, diventando veramente un’istituzione competitiva col resto dei paesi europei. Attualmente i fondi per le scuole private comprendono anche le scuole d’infanzia comunali, quindi andrebbero implementati per garantire questo servizio in tutte le città.”
Il Coordinamento Genitori Democratici associandosi alle sacrosante preoccupazioni della Rete degli Studenti Medi, chiede che lo stato ottemperi in primis al mandato che la Costituzione gli affida. Da troppo tempo la scuola di Stato, orfana di investimenti e oggetto di tagli lineari “sanguinosi” ha dovuto fare ricorso ai contributi “volontari” dei genitori per garantire il suo funzionamento, dimenticando, spesso la sicurezza dei nostri ragazzi e la qualità dei processi di apprendimento all’altezza delle sfide di una società complessa. La scuola non si misura solo con una contabilità che non ha in nessun conto l’investimento per il futuro del nostro Paese.