La valutazione, in tutti suoi aspetti e in ogni fase, cambia sostanzialmente di segno se non la consideriamo più come un adempimento formale ma come espressione del diritto ad essere valutati che la scuola deve garantire ad alunne ed alunni. Tra i diritti dei bambini e delle bambine internazionalmente riconosciuti si pone “il diritto ad essere conosciuti/e e ri-conosciuti/e”, e ad acquisire anche gli strumenti per conoscersi e ri-conoscersi. La valutazione è formativa quando consente di descrivere il percorso, di collocarsi al suo interno, di acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità; quando non classifica, ma promuove conoscenza ed autoconoscenza.
Un diritto oggi non garantito in quanto la legislazione vigente non lo prevede.
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