Situazioni diverse ma lo stesso denominatore comune: il tentativo di escludere gli immigrati dalle agevolazioni che gli Enti Locali riservano alle famiglie in situazione economica critica.
Da una parte Comuni che emanano norme che ricordano ignobilmente le leggi razziali, dall’altro gruppi di cittadini che si sentono ‘derubati’ da chi, secondo loro, ha meno diritti.
IL CGD rifiuta con forza la logica che sottostà a questi atteggiamenti e che presuppone che ci debba essere una graduatoria che distingue chi ha più diritto di altri ad accedere a servizi essenziali come quello dell’istruzione.
I diritti sono universali e l’accesso all’istruzione deve essere per tutti e per ciascuno indipendentemente dal luogo di nascita.
Esiste sicuramente un problema di risorse disponibili che esclude molti dall’accesso ai servizi a tariffa agevolata, ma l’obiettivo deve essere uno solo: trovare le risorse per tutti e non ridursi ad una guerra tra poveri per escludere chi ha meno strumenti ed opportunità di farsi sentire.
Rendere più oneroso e difficoltoso l’accesso all’istruzione per chi proviene da altri paesi inoltre produrrà inevitabilmente un accentuarsi delle situazioni di esclusione e marginalità, rendendo sempre più critica la convivenza: a scuola si impara a conoscere la lingua, la cultura, le regole del paese di accoglienza, si impara a conoscere l’altro e a non averne paura.
Denunciamo quindi come miope ed ottusa la politica di chi pensa che riducendo la possibilità di accesso al sistema scolastico, si creino vantaggi per gli italiani ‘di diritto’.
14 settembre 2018
COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI
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