Il rinvio della sperimentazione dell’educazione civica al 2020 è un’occasione importante per intervenire sui contenuti e colmare le lacune sui temi dei diritti delle donne e dell’educazione sessuale e affettiva, come previsto dalla Convenzione di Istanbul e dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Apprendiamo con favore il parere del Consiglio Superiore dell’Istruzione contro la partenza immediata della nuova disciplina nel 2019.
Ribadiamo, tuttavia, che la questione non è solo organizzativa ma ancor prima di contenuto. In un Paese dove aumentano strutturalmente femminicidi e omotransfobia, come nel recente caso di Elisa Pomarelli, uccisa in quanto donna e in quanto lesbica dalla violenza possessiva di un uomo, non è possibile che l’educazione civica ignori l’educazione al rispetto, alla parità di genere e alla sessualità.
Ben venga l’insegnamento delle istituzioni nazionali ed europee, dei temi ambientali e della cittadinanza digitale, ma è proprio l’era del web diffuso che ci impone – insieme all’agenda europea dei diritti – di colmare questa lacuna.
Non è possibile altrimenti costruire solide competenze sociali e di cittadinanza, come spiegano anche l’UNESCO e l’OMS.
L’Italia ha il dovere di mettere in pratica la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, che prevede interventi nelle scuole e attende concreta attuazione dal 2013. Ha inoltre il dovere di far fronte all’evidenza scientifica dei dati sulle infezioni sessualmente trasmesse, che vedono ogni anno la maggiore incidenza HIV tra i giovani, un aumento esponenziale della sifilide e la crescita delle diagnosi tardive.
In tutta Europa, infatti, l’educazione di genere va di pari passo con l’educazione sessuale. Uniche eccezioni: Bulgaria, Lituania, Romania, Cipro e Polonia.
Chiediamo al più presto un incontro con il nuovo Ministro Fioramonti per discutere di una scuola che parli alle giovani generazioni senza gli schemi dell’ipocrisia, fornendo gli strumenti indispensabili per crescere sicure, inclusive, rispettose di tutte le famiglie, coscienti del proprio corpo e dell’uso della rete.
Laicità Scuola Salute
Coordinamento Genitori Democratici
Rete Educare alle Differenze
Agedo – Associazione genitori, parenti e amici di persone LGBT
Famiglie Arcobaleno
Rete Genitori Rainbow
Gaynet
Rispondi