Il CGD, nel prendere atto della difficile decisione del Governo di chiudere in via precauzionale scuole e Università, non può che affidarsi alle valutazioni di chi, nell’assumersi tale responsabilità, ha esaminato tutti gli aspetti sanitari e sociali derivanti.
Per quanto attiene il possibile utilizzo di una modalità di “didattica a distanza”, prevista per superare la lunga sospensione delle attività scolastiche e le difficoltà che si stanno incontrando, la nostra Associazione, che da sempre ha sollecitato il necessario rinnovamento della didattica anche con l’utilizzo responsabile degli strumenti tecnologici, può ritenerla attuabile, visto il carattere di urgenza, ma non può esimersi da esprimere alcune considerazioni
Ci preoccupano le differenze organizzative incolmabili di molte Istituzioni Scolastiche operanti sul territorio italiano che possono rendere difficile l’attivazione un e-learning per tutte/i efficace in tempi così ristretti. Chiediamoci anche quante siano le famiglie in Italia in grado di usare agevolmente gli strumenti informatici e quanti siano gli insegnanti in servizio formati adeguatamente per tale incombenza.
Non si tratta quindi di scrivere i compiti sul registro elettronico, fare dei genitori degli istitutori “fai da te”, incoronare gli studenti della secondaria come provetti autodidatti, affidare ingiustamente l’organizzazione ai singoli DS.
Il problema è ben altro.
Non vorremmo che passi l’idea che i docenti e la scuola stessa possano essere ridotti a tutorial: la scuola è luogo aperto e vitale dell’apprendimento, dell’acquisizione delle conoscenze, mescolanza di socialità e condivisione insostituibili da qualsivoglia sistema tecnologico o informatico.
Noi possiamo solo auspicare che la didattica a distanza, che dovrà comunque mantenere caratteristiche di assoluta straordinarietà, possa almeno favorire un immediato potenziamento della rete e dei terminali, nonché della formazione del KNOWHOW per il loro utilizzo, per superare difficoltà oggettive e disparità tra istituti scolastici ancora esistenti.
Esprimiamo poi tutta la nostra contrarietà verso la richiesta della sospensione – avanzata da certa politica – delle rette scolastiche delle scuole pubbliche, peraltro inesistenti, e delle scuole paritarie nonché dell’erogazione dell’equivalente sostegno statale alle famiglie che, nel caso delle paritarie, perdono un servizio pagato. I contratti privati hanno clausole e disposizioni che debbono essere sostenuti da chi li sottoscrive!
No dunque a forme di recupero economico di rette gravanti su cittadini che hanno scelto di pagarle. Del resto, l’esiguo sostengo fiscale dovuto dagli alunni del triennio della scuola secondaria superiore non è minimamente in discussione che debba essere annullato o restituito.
Infine un’ultima riflessione va dedicata agli esami di Stato: l’eccezionalità di quanto sta accadendo dovrà trovare spazio e dignità, con la stessa attenzione, nel percorso scolastico e nell’eventuale esame finale che dovrà rappresentare una “finestra” sul percorso realmente svolto. Altro non potrà cadere sulle spalle degli studenti e delle studentesse.
Dopo questo periodo di emergenza nulla sarà come prima. Possiamo solo sperare che le difficoltà affrontate insieme facciano recuperare uno spirito di solidarietà, insegnino l’assunzione di responsabilità collettiva, possano rilanciare i valori di una convivenza civile e una rinata fiducia nel ruolo della scuola pubblica.
Da questo auspicato risultato la nostra scuola non potrà che ricavarne benefici.
La nostra associazione rimane a disposizione per ogni informazione, consiglio, suggerimento:
genitoridemocraticicgd@gmail.com
COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI
Rispondi