Con tale dichiarazione, la Presidente della Commissione europea Von Der Leyen ha richiamato la necessità di garantire che la genitorialità stabilita in uno Stato europeo sia riconosciuta a tutti gli effetti in tutti gli altri Stati membri, adottando una proposta di Regolamento volto ad armonizzare, a livello comunitario, le norme di diritto internazionale privato relative alla genitorialità.
Il mancato riconoscimento della genitorialità mette a rischio i diritti fondamentali dei bambini, compreso il diritto all’identità, alla non discriminazione e alla vita privata e familiare.
E’ davvero singolare che in Italia, contemporaneamente, il movimento Pro Vita diffidi ben 150 scuole italiane che hanno adottato, nel rispetto della loro autonomia e nella condivisione della comunità scolastica, la cosiddetta carriera Alias e cioè la possibilità per il minore, col consenso dei genitori, di essere registrato e identificato col nome di elezione.
Viviamo in una società nella quale i giovani esprimono ciò di cui hanno bisogno con consapevolezza: se vogliamo offrire loro sostegno, dobbiamo capire le loro istanze, difendere le loro scelte anche quando ci appaiono diverse da quelle che immaginavamo.
Lo hanno capito i genitori e anche le scuole, nella consapevolezza di dover accogliere ed includere, senza alcuna discriminazione, ragazze e ragazzi che vogliono affermare il diritto all’autodeterminazione della loro identità di genere. E’ un processo culturale e sociale che non può essere arrestato, tanto più da parte di una Associazione, Pro Vita, che non ha alcun diritto ad innescare, con lo strumento della paura, un dibattito che non rispetta la dignità delle persone e tenta di riportare il nostro Paese a decenni indietro.
Confidiamo anche noi che il Ministro del MIM sappia affrontare la situazione nel modo migliore al fine di riportare chiarezza e serenità su temi che la società e la Scuola non possono ignorare se rispecchiano il riconoscimento di diritti.
8 dicembre 2022
COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI APS
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