COMUNICATO STAMPA SaltaMuri “LA GUERRA NEGA LA VITA, NON DIAMO VITA ALLE GUERRE”

Roma, 20 novembre – Il Tavolo Saltamuri, da anni impegnato in prima linea a sviluppare, a partire dalle scuole, la complessa arte della convivenza ritiene che per poterlo fare sia ora urgente e ineludibile concentrarsi sulla tutela e il rispetto dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a partire da quello fondamentale della vita come espresso nell’art. 6 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child – CRC) che esprime anche il dovere dei decisori politici e dei governi in merito. Infatti, afferma che:

  1. Gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita.
  2. Gli Stati parti assicurano in tutta la misura del possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo.

Approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176 oggi sono 196 gli Stati che si sono vincolati giuridicamente al rispetto dei diritti riconosciuti nella Convenzione. Eppure, mai come oggi, quanto espresso nell’art. 6 della stessa è disatteso e conseguentemente tutti gli altri diritti.

Come riportato da Save the Children nel 2023, quasi 1 bambino su 5, per un totale di 473 milioni, viveva in una zona di conflitto e in media 31 minori al giorno venivano uccisi o mutilati. Secondo Unicef il 2024 può essere previsto come l’anno peggiore di sempre in questo senso.

Per i bambini e le bambine che vivono le guerre, anche per chi non viene ucciso, ogni altro diritto è negato; la loro crescita, la loro educazione, il loro diritto alla famiglia, al gioco, a esprimere la propria opinione, a esplorare il mondo, tutto è ostacolato, interdetto, reso impossibile.

Il Tavolo Saltamuri ritiene inaccettabile tutto questo prima di tutto come cittadini e cittadine di uno stato che ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche come facenti parte di una rete che crede nelle alleanze, nel confronto, nella costruzione di prassi educanti e tutelanti per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze.

La guerra non è una dimensione inevitabile dell’umanità come espresso in “Science for Peace” (Milano, Novembre 2010), a partire da quanto già convenuto nella Dichiarazione di Siviglia sulla Violenza (UNESCO, 1986): “4. La guerra non è cablata nel nostro cervello, che può essere utilizzato per la pace e per la solidarietà nello stesso modo in cui può essere impiegato per la violenza. 6. È possibile concepire liberamente nuovi modi per organizzare le società: la pace è realisticamente una possibilità, oltre che un’urgenza sociale e un imperativo morale per la specie umana; 7. Abbiamo il dovere di rafforzare tutti quegli strumenti educativi e sociali che possono indirizzare la nostra evoluzione culturale verso la pace”.

La guerra uccide chi la vive e avvelena cuore e mente di chi la permette, di chi si assuefà al pensiero che sia una dimensione umana ineludibile.

Per tali motivi

IL TAVOLO SALTAMURI CHIEDE

  • alla Presidenza del Consiglio un impegno affinché promuova azioni importanti a tutela della pace e si ponga sempre come facilitatore di pace in ogni contesto
  • al Ministero dell’Istruzione e del Merito che in ogni scuola Italiana venga posto al centro il tema della pace e della risoluzione dei conflitti (da quelli interpersonali a quelli di gruppo e nazionali) attraverso una progettualità diffusa e co-progettata con il terzo settore.

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